[OPE-L:7178] Convegno/Seminario Al Rialto Occupato Di Roma

From: gerald_a_levy (gerald_a_levy@msn.com)
Date: Wed May 15 2002 - 16:13:27 EDT


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> From: "Gigi Roggero" <conricerca@hotmail.com>
> Date: Wed, 15 May 2002 17:33:48 +0000
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 SABATO 1 E DOMENICA 2 GIUGNO

CONVEGNO/SEMINARIO AL RIALTO OCCUPATO DI
ROMA

Le esperienze politiche sono irriproponibili, in quanto
legate a contesti particolari, a percorsi che non si ripetono, a soggetti
unici. Chi viene dopo spesso finisce per farne l'apologia o cantarne le
lodi, per sfuggire al presente nel ricordo di un passato più o meno mitico.
Oppure può dedicarsi ad una ricostruzione storica o cronologica di fatti ed
eventi, lasciandoli immutati ed immutabili nella staticità propria di ciò
che
è trascorso. Ma il passato può essere visto come qualcosa di diverso, che
non
esiste nella sua oggettività, ma viene continuamente reinterpretato da chi
ne
è stato protagonista. In questo senso, il passato può diventare un
presente virtuale, non da ricordare bensì da utilizzare nel presente
reale. Così abbiamo cercato di fare con i percorsi dell'operaismo
italiano, attraverso una sessantina di interviste ai suoi principali
protagonisti, raccolte nel volume Futuro Anteriore (DeriveApprodi,
2002), che partono dall'analisi critica delle ricchezze e dei limiti di
quelle esperienze politicamente straordinarie, ancorché trascorse, per
arrivare a ragionare sui nodi aperti nell'oggi. Così inteso,
l'operaismo (cominciato negli anni '60 attorno alle riviste
Quaderni Rossi e Classe Operaia, continuato nel decennio
successivo con Potere Operaio e le diverse Autonomie) ci lascia in eredità
intuizioni teoriche e pratiche politiche gravide di anticipazione, feconde
rotture con le ipostasi e i dogmi della tradizione marxista e
socialcomunista,
ma anche pesanti errori da non ripetere. Ci lascia in eredità anche una
peculiare attitudine alla ricerca, o per meglio dire alla conricerca di
nuove strade di trasformazione. Perché la ricerca è innanzitutto da farsi
quando non si hanno certezze, quando vecchi modelli sono stati superati,
quando si è deciso di lasciare dietro le spalle ipotesi e analisi che non
funzionano o comunque non funzionano più.Per questo
motivo i dibattiti sul libro che da marzo in avanti si stanno costruendo in
giro per l'Italia (da Bari a Palermo, da Napoli a Cosenza, da Pisa a
Salerno, da Torino a Bologna, da Firenze a Padova, da Milano a Genova)
suscitano non solo curiosità storiografica per un'esperienza trascorsa,
ma sono importanti occasioni di confronto con collettivi, gruppi di ricerca
e
inchiesta, realtà di base e singoli che sono attivi sul territorio, nella
molteplicità e diversità dei punti di vista e dei percorsi. L'emersione
dei nuovi movimenti, del resto, ha in parte rotto quel quadro di apparente
normalizzazione che ha fatto seguito alla sconfitta, ambivalente, dei cicli
di
lotte degli anni '60 e '70. In questo contesto diventa ancor più
importante aprire un dibattito ampio e plurale su prospettive che vadano
oltre
le importanti mobilitazioni contro i vertici globali e le manovre dei poteri
istituzionali. Per queste ragioni si presenta denso di significati il
convegno/seminario che si terrà nello spazio del Rialto Occupato di
Roma sabato 1 e domenica 2 giugno. Innanzitutto perché, alla
giornata di sabato, parteciperanno buona parte dei principali protagonisti
dell'operaismo italiano: dopo i difficili decenni '80 e '90,
quando biografie prima collettive sono diventate individuali e talvolta
molto
diverse, questa sarà una delle prime occasioni di confronto. Ma non si
tratterà di una cerimonia all'insegna dell'amarcord: come già
hanno fatto nelle interviste della conricerca e come stanno facendo nei
dibattiti di questi mesi, i diversi soggetti si confronteranno sui tanti
nodi
politici aperti che la realtà oggi squaderna davanti ai nostri occhi. Si
discuterà di globalizzazione e impero, di moltitudine e classe, di
soggettività sociale e politica, di formazione e sapere, di riproduzione e
biopolitica, di cooperazione e organizzazione, di politica e contropotere,
di
movimenti e progetto. Si ragionerà su quanto alcune categorie e felici
intuizioni dei percorsi operaisti possano essere rielaborate criticamente, e
su quello che invece dobbiamo lasciarci definitivamente alle spalle. Si
dibatterà di possibili filoni di ricerca da approfondire. In questa
direzione,
la seconda giornata può diventare un'importante occasione di confronto
tra le tante forme di ricerca, inchiesta e intervento, i tanti collettivi,
gruppi e singoli soggetti che in giro per l'Italia e non solo
quotidianamente operano sognando e praticando una trasformazione
dell'esistente. Si ragionerà dunque della possibilità di costruire una
rete ampia e plurale che metta in relazione le diverse realtà, che faciliti
lo
scambio di materiali e comunicazione, che costruisca le basi per
un'elaborazione collettiva di teoria e pratica politica e sociale: la
vera conricerca, quindi, inizia proprio adesso.
Invitiamo tutti i collettivi, i gruppi di ricerca e inchiesta,
le realtà di movimento, le radio e le strutture che fanno informazione
indipendente, tutti coloro che sognano "un altro mondo possibile" non solo
ad
intervenire, ma a partecipare attivamente alla costruzione e alla
realizzazione dell'appuntamento, per gettare insieme le basi di una rete
di percorsi molteplice e comune. Per le due giornate
hanno già dato la loro disponibilità Mario Tronti, Toni Negri, Romano
Alquati,
Giairo Daghini, Paolo Virno, Franco Bifo Berardi, Franco Piperno, Christian
Marazzi, Alisa Del Re, Bruno Cartosio, Alberto Magnaghi, Claudio Greppi,
Lapo
Berti, Mauro Gobbini, Mariarosa Dalla Costa, Andrea Colombo, Benedetto
Vecchi,
Valerio Evangelisti, Carlo Formenti, Enzo Modugno, Vittorio Rieser, Andrea
Fumagalli e tanti altri.
Le sbobinature fino a qui fatte dei dibattiti possono essere
lette e scaricate sul sito di DeriveApprodi.
Per informazioni, contatti e adesioni:
mailto:conricerca@hotmail.com
conricerca@hotmail.com
mailto:derive.approdi@libero.it
http://www.deriveapprodi.org/
http://www.deriveapprodi.org/
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