[OPE-L] (new book) Bellofiore ed. _Da Marx a Marx?_

From: glevy@PRATT.EDU
Date: Sat Mar 10 2007 - 06:49:49 EST


A new book, in Italian, edited by Riccardo.  Roberto Fineschi,
another OPE-Ler, contributed an article. / In solidarity, Jerry

<http://www.manifestolibri.it/vedi_indice.php?id=436>

Bellofiore Riccardo (a cura di)
Da Marx a Marx?
Un bilancio dei marxismi italiani del Novecento
2007 pp.272 28,00 ¤

Si tratta di tornare al metodo e allo stile
intellettuale di Marx, e alle sue domande
teoriche. Fare come Marx, dopo Marx. Essere
marxiani, e non marxisti. Dubitare, di tutto, e
del marxismo in primo luogo: ma anche di Marx
stesso. Legare la teoria alla pratica, sociale e
politica. Fare della critica la propria cifra,
non ritenendo che i suoi risultati siano dati una
volta per tutte, consegnati ai sacri testi.
Sapendo, invece, che il lavoro della critica deve
ogni volta essere riproposto di nuovo, in nuove
forme e con nuovi contenuti, senza perdere gli
interrogativi iniziali, di fronte a una teoria
'borghese' vitale come non mai, e a un
capitalismo capace di metamorfosi e rinnovamento
continui. In questa prospettiva si collocano i
contributi di filosofi, politici ed ecomisti
raccolti in questo volume.

INDICE

Premessa
di Riccardo Bellofiore

Storia dei marxismi in Italia: un tentativo di sintesi
di Cristina Corradi

Genesi e sviluppo del paradigma marxista in Italia
di Rosario Patalano

Panzieri e la ripresa del marxismo nella sinistra tra gli anni
Cinquanta e gli anni Sessanta
di Vittorio Rieser

Sui «fondamenti filosofici» dell'operaismo italiano
di Adelino Zanini

I «due Marx» e l'althusserismo
di Maria Turchetto

Il rapporto Marx-Hegel e il concetto di «storia» fra
della Volpe e Luporini
di Roberto Fineschi

Un marxismo «senza Capitale»
di Roberto Finelli

Il doppio circolo di Hegel e la dissoluzione di Marx
nell'idealismo
di Raffaele Sbardella

La via crucis dei marxismi italiani
di Giorgio Gattei

Le conclusioni non concludenti del dibattito su Marx
tra gli economisti italiani dopo il 1960
di Stefano Perri

Quelli del lavoro vivo
di Riccardo Bellofiore

L'«eccedenza» di Marx e il capitalismo «totale»
di Fausto Bertinotti

Per la formazione politica delle nuove generazioni
di Daniele Balicco

Notizie sugli autori


PREMESSA
Riccardo Bellofiore

Il volume che il lettore ha tra le mani raccoglie
le relazioni, poi riviste e integrate tenendo
conto della discussione, presentate ad una
giornata di studio su I marxismi italiani del
Novecento. Bilanci, prospettive, sfide che si è
tenuta a Bergamo il 18 novembre 2005. L'occasione
era data dalla pubblicazione, presso questo
stesso editore, della preziosa Storia dei
marxismi in Italia redatta da Cristina Corradi.
Grazie anche all'amichevole aiuto e consiglio di
Cristina, si sono voluti raccogliere alcuni dei
protagonisti della vicenda raccontata in quel
libro per dibattere, in modo approfondito e
critico, di una vicenda intellettuale di un
qualche rilievo: tanto più oggi quando, da parte
di alcuni, il riferimento a Marx viene ritenuto
poco meno che folkloristico, mentre altri
auspicano il ritorno ad un Marx incorrotto e
autosufficiente.
La domanda che è posta ora come titolo del volume
è ripresa da un vecchio, bell'articolo di Rossana
Rossanda che apriva, ai tempi della prima rivista
del manifesto, una intervista a Sartre. Il senso
dell'interrogativo è, almeno in parte, diverso,
riflettendo una preoccupazione dell'organizzatore
del convegno, che è anche il curatore del volume.
È, a me pare, sempre più diffusa - tanto in chi
non ha fatto di Marx un falò, quanto nelle
giovani generazioni - la tentazione di vedere la
storia raccontata dalla Corradi come nient'altro
che un processo circolare che recupera la purezza
di una tradizione teorica. Il marxismo sarebbe sì
afflitto da molte sventure, come la virtù: ora,
in forza anche di nuovi materiali filologici,
nuovi studi, e paradossalmente dello stesso
crollo del socialismo reale, può risorgere dalle
proprie ceneri. Un marxismo che riconquista, di
Marx, il significato primigenio. Un Marx sempre
più vero, secondo la metafora del «circolo». A
questa tentazione, io credo, si deve resistere.
È possibile, però, che un altro significato
dell'espressione «da Marx a Marx?» abbia un
risvolto positivo ed essenziale nella presente
situazione teorica. Qui la metafora più adeguata
sarebbe forse quella della spirale. Si tratta di
tornare al metodo e allo stile intellettuale di
Marx, e alle sue domande teoriche. Fare come
Marx, dopo Marx. Essere marxiani, e non marxisti.
Dubitare, di tutto, e del marxismo in primo
luogo: ma anche, perché no?, di Marx stesso.
Legare la teoria alla pratica, sociale e
politica. Fare della critica la propria cifra,
non ritenendo che i suoi risultati siano dati una
volta per tutte, consegnati ai sacri testi.
Sapendo, invece, che il lavoro della critica deve
ogni volta essere riproposto di nuovo, in nuove
forme e nuovi contenuti, senza perdere gli
interrogativi iniziali: di fronte a una teoria
«borghese» vitale come non mai, e a un
capitalismo capace di metamorfosi e rinnovamento
continui. Non accontentarsi della ripetizione, ma
lavorare alla ricostruzione. Secondo la famosa
espressione di Neurath, anche in questo caso si
può dire che siamo come dei marinai in mare
aperto, e non possiamo più di tanto anticipare il
risultato del nostro lavoro.
Va da sé che gli scopi stessi dell'iniziativa
fanno sì che i diversi autori hanno presentato
ipotesi di interpretazione e di ricostruzione dei
diversi episodi della storia dei marxismi
italiani non poco diverse, e talora confliggenti,
nel metodo e nelle intenzioni. Mi pare che ciò
aumenti l'interesse del confronto che questo
volume registra. Ciò mi ha indotto, peraltro, a
non anteporre ai vari interventi una mia
introduzione, lasciando così libero il lettore di
ritrovare lui il filo dei consensi, dei dissensi,
delle questioni aperte. Gli interventi sono
diversi anche nel formato: alcuni hanno preferito
tenersi a interventi brevi ed agili, altri hanno
scelto la via del saggio più corposo. L'ordine
dei capitoli non rispetta la sequenza delle
relazioni, ma ha cercato di seguire un qualche
andamento cronologico. I capitoli possono essere
letti in modo indipendente, ma hanno anche un
filo che li lega e che viene rivelato da una
lettura in continuità.
La giornata di studio è stata patrocinata dalla
Facoltà di Economia dell'Università di Bergamo e
dal suo Preside, Antonio Amaduzzi, che qui si
ringraziano. Essa ha fatto parte delle attività
dell'unità locale («Valore, moneta e cambiamento
strutturale: una rilettura della teoria marxiana
alla luce della nuova letteratura primaria e
secondaria»), da me diretta, afferente alla
ricerca Prin 2004 su Gli esiti della filosofia
classica tedesca. Edizioni di testi e studi
critici, di cui è responsabile nazionale Mario
Cingoli. Il convegno ha goduto di un
finanziamento da parte di Transform! Italia, il
cui aiuto finanziario è stato essenziale per la
pubblicazione degli Atti.


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